Microracconti

Nati per caso o quasi, per un concorso letterario, col vincolo delle 2.500 battute complessive. Cioè scrivere in salita. Oppure i miei racconti-cartolina.

51.  

Lavorati di lima e pialla sulle parole, per sottrazione, col contagocce, per non rompere una storia, un ritmo, un'armonia.
Questi racconti ne sono il risultato, qualunque esso sia.
 

   
     
  I segreti del Conclave
(tema "Il Conclave", micro racconto in dieci righe)
 
     
 

Si riunivano di nascosto da sguardi indiscreti. Sale schermate col piombo, metaldetector, qualcuno dice persino perquisizioni corporali. Venivano da paesi lontani. Parlavano una lingua semisconosciuta ai profani, tutti la stessa, esattamente uguale, solo cambiavano le inflessioni. Nessuna foto, nessuna registrazione. Nessun testimone. Si riunivano a una certa ora, il più anziano cominciava a parlare. Ascoltavano, discutevano, si scambiavano note di mano in mano, sguardi, nei momenti di pausa (pranzo, cena,caffè, frequenti visite alla toelette perché l’età non aiuta certo a contenere), piccoli assembramenti. Conciliaboli nascosti, improvvisati. Decisero il lunedì. La Cupola nominò il nuovo capo. Don Vito. Accesero i sigari dal fumo bianco profumato e l’acclamarono in coro. In siciliano.