Microracconti

Nati per caso o quasi, per un concorso letterario, col vincolo delle 2.500 battute complessive. Cioè scrivere in salita. Oppure i miei racconti-cartolina.

61.  

Lavorati di lima e pialla sulle parole, per sottrazione, col contagocce, per non rompere una storia, un ritmo, un'armonia.
Questi racconti ne sono il risultato, qualunque esso sia.
 

   
     
  Il ricamo
(tema "Ad Personam", micro racconto in dieci righe)
 
     
 

Entrava e usciva. Saliva e scendeva. Ricamava un orlo infinito. Chi vedeva quel ricamo si fermava, a lato, guardava. La perfezione, il ritmo del punto del cucito. In pieno sole, l’alba passata da poco, la luce sulla trapunta azzurra donava alle sue increspature lampi. E giocava, a spettinare quel velo appena poco prima così teso, baciando quello scendere e salire. Il celarsi e il riapparire. L’ago correva. Il filo invisibile tesseva, sotto gli occhi di chi si era fermato a guardare. E attendeva ogni riemergere e svanire catturato da un ritmo così perfetto da sembrare musicale. I fili paralleli di una cucitura che, appena puntato un punto, si dissolveva, e poi riappariva e poi si dissolveva. La ragazza uscì dall’acqua dopo dieci vasche all’andata e dieci al ritorno. Si scrollò l’acqua dai capelli e sorrise. La guardarono scivolare liquida lungo il bordo, verso le cabine. L’acqua era tornata ferma. E, invisibile, la perfetta cucitura.