Microracconti

Nati per caso o quasi, per un concorso letterario, col vincolo delle 2.500 battute complessive. Cioè scrivere in salita. Oppure i miei racconti-cartolina.

72.  

Lavorati di lima e pialla sulle parole, per sottrazione, col contagocce, per non rompere una storia, un ritmo, un'armonia.
Questi racconti ne sono il risultato, qualunque esso sia.
 

   
     
  De tempo. Dei tempi
(tema "Il tempo", micro racconto in dieci righe)
 
     
 

Non l’hai fermato. E’ andato. Ricordi? da bambino. Prendevi il mare nelle mani, le univi in una conca. E lui, il mare, quello piccolo dentro le tue mani così piccole, scappava. Tra le dita. E poi ricordi? Sì, so che lo ricordi, nello stomaco le hai tutte vive ancora. Ogni alba o tramonto che hai voluto vedere, e che hai portato a vedere chi amavi? seduti, a volte dopo una lunga camminata, con le vampe del sudore, e quel calore che sale da dentro quando il corpo brucia. A volte dopo aver fatto l’amore. Rive di fiumi, prati. Portoni celati, muri. Finestre aperte e il vostro letto per volare. Non uno solo di quei viaggi del sole hai saputo fermare, arrestare, sospendere all’infinito. Non per colpa tua. E’ perché proprio non si può fare. Nel colore dei tuoi occhi, che segue quello dei capelli ora. L’azzurro si fa grigio. Come il cielo sopra Milano.