Microracconti

Nati per caso o quasi, per un concorso letterario, col vincolo delle 2.500 battute complessive. Cioè scrivere in salita. Oppure i miei racconti-cartolina.

73.  

Lavorati di lima e pialla sulle parole, per sottrazione, col contagocce, per non rompere una storia, un ritmo, un'armonia.
Questi racconti ne sono il risultato, qualunque esso sia.
 

   
     
  L'odore della nuca
(tema "Il tempo", micro racconto in dieci righe)
 
     
 

Ricordi ogni dettaglio. Delle giornate. Ricordi i suoni, i mobili della casa, quel tavolo ingombro di mille cose. Potresti riordinarlo ad occhi chiusi. Ancora ora. Ricordi cosa mangiaste quella sera prima di salire, unici clienti dell’albergo, nella stanza, per scivolare dentro il letto, nudi. Ricordi un marciapiedi, camminavate scostati, nella città in cui eri clandestino, e i discorsi, poi vi fermaste a fare quelle foto. Ricordi? L’odore della tintura nera dei capelli sulla nuca di lei “che gli anni passano e bianchi ne ho anche io” diceva, quando le baciavi e mordevi il collo e cercavi quella cicatrice con la lingua. La scatola dei filtri, quella delle cartine. Il sapore dell’erba sulle sue labbra dopo. Ricordi per mesi. Poi ti passerà, il tempo, sai, ti dici. Come tutte le altre volte, prima di ora, ti concentrerai su altro. Sì, il tempo. Ma nemmeno tu, ora, ci credi.