|
|
|
|
|
|
strategie della
tensione
(racconto a tema, scritto per l'antologia 365 Racconti Horror
per un Anno)
dedicato a
Gianfranco N. |
|
|
|
|
|
Ricordo.
L’unico corso di scrittura a cui partecipai. Sei giorni in un
bungalow a San Marino.
Carlo, Giampiero, Andrea, Maurizio, Gianfranco e cinque di noi,
i discenti, alle “Strategie della Tensione”.
Tutto correva bene, alla fine era una settimana bianca passata
con nuovi amici, scrivendo e dibattendo di scrittura di giallo e
nero.
Dialogo, trama, procedure. Giornate, pranzi, cene, discussioni
sotto la pioggia cupa con il vino, sotto la pergola del bungalow
comune.
L’ultima lezione, il 2 novembre, era sull’ horror e i “Percorsi
di paura”
Chiesero, fu Gianfranco, lo specialista, di esporre ognuno a
tutti il suo più gran terrore e scriverne. Chi temeva ragni o
serpenti, io la cecità improvvisa.
E fu così, il mio incubo, solo nel bungalow, quella notte.
I semivivi-semimorti a graffiare il legno della porta e i
fragili vetri, lo squarcio della lastra, il fulmine accecante
del blackout. Che mi accecava.
Cieco, nel nero, loro a sentirmi, i loro passi ovunque. L’odore
della paura nel mio sudore ad attirarli. Mi pisciai addosso per
confonderli, cambiando il fetore che mi avvolgeva.
Li sentii fermarsi, confusi.
Mi spogliai, nudo, silenzioso. Avevo le orecchie tese.
Le sentii fisicamente allungarsi alla ricerca del minimo suono
che tradisse un moto nel nero di pece calda. Come succede ai
ciechi l’udito mi donò risorse sconosciute, nuove.
Lasciai i vestiti in un angolo, tanfo di paura e urina denso, i
peli sulla schiena ritti e i muscoli come molle.
Ora è la volta degli odori, mi dissi, annusando come non sapevo
si potesse. Sentivo il loro odore, contai così quanti fossero.
Fortissimo, l’odore del Titan Arum, putrido pur se creato da un
bellissimo enorme fiore. Vedevo senza vedere.
Degli altri quattro allievi non so nulla.
Al mattino a colazione coi docenti, parlammo un poco, scambio di
mail, sorrisero del mio lavoro.
Poi Gianfranco si scusò per la notte passata e sorridendo mi
confessò che mai avrebbero ucciso un mutante, un uomolupo, dopo
averlo risvegliato.
Non “Loro”.
Sicuramente. |
|
|
|
|
|
|
|