Il nuovo sonno di Zeena



 
 

Contrariamente al previsto, Zeena non si è svegliata.
O, per meglio dire, non era Zeena quella che il Capitano vide scivolare nella notte in fondo alla sala macchine dopo l'incursione delle guardie della Compagnia.
Il Capitano vide solo un' ombra, si nascose a sua volta dietro la cassa del ricambio del rotore del reattore principale e l'ombra scomparve, rapida, furtiva, veloce come era apparsa.
Il capitano scese nella stiva e vide Zeena, piccola, rannicchiata, i seni piccoli nescosti dalle braccia nella posa del suo sonno.
Si domandò allora di chi fosse l'ombra che aveva colto scivolare fino a farsi buio nel buio.
E come avesse potuto confonderla anche nel buio per Zeena.
Pensò anche al rischio, l'ombra era chiaro non voleva essere vista, che avrebbe corso se avesse proseguito e le fosse andato incontro, nella sua convinzione del momento.
Non poteva essere Zeena, ora capiva che nemmeno la sagoma nel buio era la sua, ma nemmeno una delle guardie.
Si domandò allora con inquietudine e al tempo stesso sollievo per il possibile pericolo evitato di chi fosse l'ombra che aveva colto scivolare fino a farsi buio nel buio.
La risposta l'avrebbe avuta solo all'indomani. Al suo risveglio.
Il Capitano si addormentò lì, seduto, guardando il respiro lento della piccola Zeena. Scivolò nel sonno anche lui senza nemmeno rendersi conto del nuovo breve e calmo distacco, chiudendo gli occhi, dalla vita.